“LA RINASCITA È POSSIBILE”: IL CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO DONA 31MILA EURO AI PRESìDI SLOW FOOD TERREMOTATI DEL CENTRO ITALIA
I fondi sono destinati ai coltivatori del Presidio Slow Food del Fagiolo di Laverino, ai coltivatori della Comunità Slow Food di Favalanciata, ai produttori del Presidio Slow Food Giuncata dei Monti Reatini e ai produttori del Presidio Slow Food Ricotta salata della Valnerina. Bertinelli: “Grazie ancora a chi ci aiutò nel 2012, grazie a chi si è unito nel sostegno che oggi vogliamo assicurare ad altri”.
Reggio Emilia, 18 settembre 2019 – “La Rinascita è possibile” è il titolo dell’evento che si è tenuto sabato 21 settembre al Cheese di Bra e durante il quale il Consorzio Parmigiano Reggiano ha donato 31.793,89 euro ai coltivatori e ai produttori di quattro Presìdi Slow Food del Centro Italia colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016.
La cifra è stata raccolta grazie alla generosità dei caseifici che hanno aderito all’iniziativa “1 euro per rinascere – aiuto alle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma”, destinando ai terremotati un euro per ogni chilogrammo di Parmigiano Reggiano venduto.
I fondi sono destinati alla rinascita di alcune aree rurali di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio colpite dal terremoto e, in particolare, ai coltivatori del Presidio Slow Food Fagiolo di Laverino, ai coltivatori della Comunità Slow Food di Favalanciata (Comune di Acquasanta Terme) – futuro Presidio Slow Food, ai produttori del Presidio Slow Food Giuncata dei Monti Reatini e ai produttori del Presidio Slow Food Ricotta salata della Valnerina.
Il legame tra le realtà terremotate del Centro Italia e la filiera del Parmigiano Reggiano è profondo. Nel 2012 infatti anche i produttori del Re dei Formaggi furono colpiti da un sisma che devastò gran parte dell’Emilia e del mantovano, spezzando vite, distruggendo case e storie di lavoro. Oltre 600mila forme di Parmigiano Reggiano caddero a terra, mettendo a repentaglio i conti e l’esistenza stessa di 35 caseifici. La rinascita fu possibile solo grazie all’aiuto di milioni di persone e alla solidarietà di ogni caseificio nei confronti di chi era stato colpito: furono raccolti 1,2 milioni di euro in poche settimane e nessun caseificio fu costretto a chiudere in seguito al sisma.
Il Consorzio, forte di quell’esperienza, ha valutato attentamente quale fosse il modo migliore per dimostrare la propria solidarietà e ha deciso di aiutare i quattro Presìdi Slow Food del Centro Italia per agevolare la rinascita del territorio messo in ginocchio dal sisma del 2016.
“Il nostro contributo – afferma il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli – andrà a beneficio di chi ha perso tanto, perché non abbandoni la speranza di una rinascita che è stata possibile per le donne, gli uomini e i caseifici del Parmigiano Reggiano e deve essere possibile per tutti. Grazie ancora a chi ci aiutò nel 2012, grazie a chi si è unito nel sostegno che oggi vogliamo assicurare ad altri”.