VINO, ISPROPRESS/NOMISMA WINE MONITOR: BABELE DI DATI SULL’EXPORT DEL PRODOTTO ITALIA PER ISTAT EXPORT VERSO CINA A +5% NEL TRIMESTRE, PER LE DOGANE -20%
(Jesi – An, 14 giugno 2019). Tornano le Marche del vino a Collisioni Barolo e lo fanno da giovedì 4 a sabato 6 luglio con un programma all’insegna delle eccellenze Doc regionali tra appuntamenti business, masterclass e momenti dedicati alla gastronomia. È l’iniziativa rivolta a giornalisti, operatori di settore ed esperti internazionali e coordinata dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) all’interno deldi Ian D’Agata, giunto alla sua ottava edizione nella cornice della celebre rassegna agrirock (17 giugno – 16 luglio 2019) che ogni anno richiama esperti e appassionati di musica, cibo e vino dall’Italia e dal mondo. Si parte giovedì 4 con una giornata interamente dedicata al Verdicchio e alle Doc Castelli di Jesi e Matelica, protagoniste dell’evento b2b “Il Verdicchio incontra i mercati di tutto il mondo” e di una cena riservata a produttori e ospiti stranieri nel cortile del Castello di Barolo con le eccellenze gastronomiche marchigiane. Venerdì 5 invece, riflettori accesi sul Bianchello del Metauro, perla bianca delle Marche settentrionali che quest’anno celebra il cinquantesimo anniversario della Doc, al centro di una masterclass a cura di Ian D’Agata. E il Bianchello torna anche sabato 6 sul palco Wine & Food, assieme alle golosità Dop del territorio, dalla Casciotta d’Urbino al Prosciutto di Carpegna.
“A Collisioni Barolo si conferma la completezza del panorama vinicolo delle Marche – ha detto il direttore di Imt, Alberto Mazzoni –. La nostra è una regione in grado di offrire al mercato internazionale sia vini di altissimo prestigio e grande fama che di nicchia, a riprova della ricchezza e dell’altissima qualità di tutta la nostra produzione. Un aspetto che riguarda tanto il vino quanto i prodotti alimentari e la gastronomia”.
Sono oltre 60 gli ospiti internazionali attesi a Barolo tra giornalisti, importatori, sommelier stellati ed esperti, in arrivo da 14 Paesi (Usa, Canada, Cina, Singapore, Taiwan, Giappone, Sud America, Svezia, Germania, Danimarca, Regno Unito, Svizzera, Russia e Medio Oriente). E quelli marchigiani sono vini ‘ad alto tasso di internazionalizzazione’, con una crescita dell’export in valore nel 2018 del 9,5%, circa il triplo rispetto alla media nazionale (3,3%) per un controvalore di 57 milioni di euro.