A Vinitaly le novità di Varvaglione 1921
Una nuova etichetta che arricchisce l’offerta. Nasce Idea, il rosato da uve di Primitivo
Una nuova etichetta, quindi una nuova storia da raccontare. L’edizione 2019 del Vinitaly è la migliore vetrina per proporre ai clienti, agli importatori e ai tanti amici che come ogni anno giungono a Verona per il consueto rito dell’incontro al ritmo dei sentori di Puglia, la proposta 2019 voluta dalla famiglia Varvaglione.
“Ci piace l’idea di arricchire la nostra offerta con un nuovo vino che è frutto del lavoro in vigna e in cantina di una squadra che aspetta un anno intero per potersi raccontare nella vetrina del trade più importante in Italia”. Quest’anno lo stand e la comunicazione saranno declinati nel segno di Idea, la nuova etichetta che si aggiunge all’offerta Varvaglione. Si tratta di un rosato ottenuto da uve di Primitivo di Manduria, una bella sfida che completa la gamma con un prodotto che il mercato richiede e che rientra nella filosofia aziendale e produttiva di Cosimo Varvaglione, enologo oltre che patron dell’azienda.
“Continuiamo a credere e a puntare sul nostro vitigno identitario – commenta Marzia Varvaglione – ma questa volta lo proponiamo in una veste dinamica, vinificato in rosato per andare a colmare una richiesta che giunge dai mercati, ma che rientra perfettamente nel nostro desiderio di sperimentare la versatilità di un vitigno autoctono che è un elemento identificativo della nostra Puglia”.
Novità interessanti, ma anche la storia che continua e che si consolida.
Vinitaly sarà l’occasione per presentare le nuove annate dei vini che hanno reso Varvaglione 1921 una colonna nello storytelling di un modo di fare vino del Sud Italia caratterizzandosi su valori ed elementi imprescindibili quali sostenibilità, qualità e radici, dal Papale, signature wine dell’azienda, sino alle Collezioni firmate e fortemente volute da Cosimo Varvaglione: Terra, che racconta il legame con le proprie origini ed è un omaggio alla mediterraneità, e Famiglia, un pegno d’amore che Cosimo ha dedicato a ogni componente della sua famiglia, ispirandosi a un vitigno che, nella sua lavorazione, ha messo in evidenza il carattere di ciascuno di loro. A questi capisaldi si aggiunge uno stile di raccontare il vino che è al passo con i tempi e che ha portato l’azienda a promuovere la linea 12eMezzo che è l’interpretazione di una visione moderna e attuale dei vitigni autoctoni che hanno reso grande la Puglia nel mondo, celebrando un omaggio all’identità del made in Italy attraverso delle etichette celebrative della bellezza e della moda, appunto la Fashion edition.
In continuità con le precedenti edizioni, prosegue l’esperienza coinvolgere alcuni chef pugliesi che a Verona porteranno le loro proposte ideate e studiate sulla base delle caratteristiche organolettiche dei vini di Varvaglione 1921.
Taranto, Lecce e la Murgia sono i tre territori che troveranno rappresentatività allo stand che anche quest’anno occupa l’Isola C3/C4. Tre storie diverse, tre percorsi diversi, tre ispirazioni diverse, ma minimo comune denominatore la scelta di valorizzare il territorio attraverso la tavola.
Agostino Bartoli, chef de Il Gatto Rosso a Taranto, figlio d’arte, nato nella città di mare per eccellenza da cui ha assorbito l’amore e la conoscenza delle materie prime. Stefano D’Onghia, chef di Botteghe Antiche a Putignano, Osteria Slow Food in cui i sapori antichi vivono un nuovo rinascimento. Checco D’Aprile, chef de Le Macare ad Alezio, figlio d’arte per via di madre che è la cuoca che incanta, non con le magie, ma con la sostanza di una cucina di grande spessore.
Non mancherà anche quest’anno il corner social, un luogo in cui tutti gli appassionati potranno vivere la loro wine experience entrando a diretto contatto con l’azienda e provando a giocare in un contesto che in un attimo riaprirà i canali della memoria percettiva e del piacere.
L’appuntamento dunque è al Padiglione 11 nell’isola c3 c4 con Varvaglione 1921… La Puglia in bottiglia.