Salame Felino IGP: 75 milioni di euro di fatturato per il comparto nel 2019
Crescono le produzioni etichettate, a fronte di una leggera riduzione dei kg di carne scelta lavorata. L’export si conferma in buona salute, con un’incidenza del 20% sul fatturato del comparto, che raggruppa 14 aziende, per oltre 500 occupati, considerando l’indotto.
Parma, 4 marzo 2020 – Nel 2019 il comparto del Salame Felino IGP ha fatto registrare un fatturato al consumo di circa 75 milioni di euro: un risultato che ricalca quello del 2018. Come emerge dai dati forniti da ECEPA – Ente di Certificazione di Prodotti Agroalimentari, a fronte di una leggera riduzione dei kg di carne lavorata (5,03 milioni di kg nel 2019), negli ultimi 12 mesi sono aumentate del 3,9% le produzioni etichettate.
Dall’analisi dei dati di mercato, la GDO si conferma il principale canale di commercializzazione: il Salame Felino IGP rimane la referenza più premiata dai consumatori. Il segmento del pre-affettato è stabile, attestandosi al 17,4% della produzione.
Per quanto riguarda l’export, che incide per circa il 20% del fatturato del comparto, il Salame Felino IGP si conferma un’eccellenza salumiera italiana apprezzata principalmente nell’area UE, in particolare in Francia e Germania.
A parlare in rappresentanza del Consorzio di Tutela del Salame Felino IGP, che riunisce 14 aziende del territorio parmense che occupano, considerando anche l’indotto, oltre 500 persone, è il Presidente Umberto Boschi: «Il 2019 è stato un anno in linea con le attese: lo possiamo considerare positivo, tenendo conto delle tensioni fatte registrare dal mercato delle carni, con un rincaro importante delle materie prime, legato principalmente all’aumento della domanda di carne suina in Cina. Il 2020 è iniziato in modo positivo: è però ancora prematuro fare previsioni attendibili, alla luce di una variabile come l’emergenza Coronavirus, che potrebbe avere riflessi sul mercato. Non desta invece particolari preoccupazioni l’uscita del Regno Unito dalla UE, perché nel 2020, per gli scambi, proseguirà il regime transitorio».
«Come Consorzio, anno dopo anno siamo sempre più impegnati in attività di comunicazione e promozione, sfruttando anche i finanziamenti ottenuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – prosegue il Presidente Boschi –. Proprio in questi giorni andremo a presentare al Mipaaf un nuovo piano di attività per il biennio 2020/21. Dopo Wine & Siena, a Siena dall’1 al 3 febbraio, il prossimo appuntamento che vedrà impegnato il Consorzio, a giugno, è Vinitaly, al fianco di Slow Food: una collaborazione partita due anni fa e che portiamo avanti con soddisfazione».