VINO, AMARONE: PARLANO GLI ESPERTI DEI TOP BUYER

LE DONNE REGINE DEI CONSUMI IN GERMANIA, USA AVANTI PIANO, MILLENNIALS LONTANI DAL VINO IN UK, IN CANADA DISTRIBUZIONE RALLENTA

 

(Verona, 31 gennaio 2020). In Germania i consumi sono trainati principalmente dalle donne, da sempre target fedele all’Amarone; negli Stati Uniti, al netto dello spauracchio dei dazi aggiuntivi si andranno sempre più affermando i vini strutturati e premium. In Canada i consumi non tengono i ritmi delle importazioni ma l’Amarone resta a segno più; nel Regno Unito si dovrà fare attenzione ai rossi della Napa Valley, agli Shiraz australiani e si dovrà lavorare più online sui privati di alta fascia. È il quadro illustrato da importatori e distributori oggi a Verona al convegno internazionale dedicato ai principali mercati di sbocco organizzato dal Consorzio tutela vini Valpolicella in vista dell’Anteprima Amarone 2016, al via domani. Sotto la lente, presente e futuro di 4 top mercati (Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Canada) che insieme sommano quasi il 50% sul totale export del Re della Valpolicella. I trend dei consumi forniscono un quadro in chiaroscuro su presente e futuro del vino italiano, più confortante invece quello della Valpolicella. È il caso del Canada, Paese con monopolio, dove – per Serge Lévêque, distributore di vini premium per ‘Longo Since 1961’- a fronte di una crescita delle importazioni dal Belpaese (+6%, fonte dogane), nel 2019 si è riscontrato un gap del 5,2% sui volumi richiesti dalla distribuzione. Va meglio però con l’Amarone, che tiene a +0,5% grazie a un confortante +5,4% in Quebec. Nel Regno Unito – rileva Troy Christensen, ceo del distributore inglese Enotria&Coe – calano i volumi consumati ma aumenta il valore, sia dell’off che dell’on-trade, per una spesa complessiva che sfiora gli 11 miliardi di sterline. Anche qui le difficoltà non mancano, a partire dalla disaffezione dei giovani per il vino fino alla concorrenza low cost del Nuovo Mondo produttivo, cui contrapporre la forza del brand, l’alta ristorazione e il commercio on-line con big spender privati. Nel mercato tedesco, il principale per l’Amarone, secondo il direttore dell’importatore Jacques’ Wein-Depot GmbH Kathy Feron, a guidare i consumi sono le donne (il 62% beve vino) contro i maschi (56%). Il consumo pro-capite, in particolare di vini stranieri (55%), è di 38 litri l’anno contro i 34 degli uomini. Infine gli Sati Uniti, al secondo posto tra i top buyer del grande rosso. Qui per Derek Blackburn, direttore marketing dell’azienda di importazione e distribuzione Frederick Wildman & Sons, la crescita dei consumi, al netto dei dazi, si prospetta bassa per l’anno in corso (fino all’1%). Ma il principale mercato al mondo per import di vino registrerà in futuro un aumento della domanda di vini strutturati, rossi e di fascia alta: una richiesta che somiglia molto al profilo dell’Amarone.

Ad Anteprima Amarone (1-2 febbraio Palazzo della Gran Guardia) in primo piano l’annata 2016 presentata dal ricercatore del Crea-Ve Diego Tomasi e lo stato di salute delle grandi denominazioni con il convegno “Dal vigneto al mercato: l’Amarone e l’identità del vino italiano” (ore 11). Tra i relatori, dopo i saluti del Sindaco di Verona, Federico Sboarina, gli interventi del presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Andrea Sartori; il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, il videocollegamento con coordinatore S&D alla commissione Agricoltura dell’Europarlamento, Paolo de Castro e il videomessaggio del ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova. Le conclusioni saranno affidate all’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan.

 

 Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella

Nato nel 1924 è una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona. La rappresentatività molto elevata (80% dei produttori che utilizzano la denominazione) consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio: il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità che la rendono unica al mondo. Il Consorzio annovera importanti ruoli istituzionali: si occupa della promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione. L’area di produzione è molto ampia ed è riconducibile a tre zone distinte: la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la zona Valpantena, comprendente l’omonima valle; la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane. Le varietà autoctone che danno vita ai vini delle denominazioni vini Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. I vini della denominazione sono il Valpolicella doc, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella entrambi docg.

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