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Sabato scorso 15 marzo, la Calabria del vino ha vissuto un momento di straordinaria intensità con la verticale di Gravello organizzata da Librandi, storica azienda simbolo della viticoltura calabrese, e da Fondazione Italiana Sommelier Calabria e Bibenda. Un viaggio attraverso il tempo, un percorso che ha svelato l’anima più autentica di un vino simbolo del territorio, capace di raccontare, vendemmia dopo vendemmia, la sua evoluzione e il legame indissolubile con la terra da cui nasce.

L’evento, tenutosi presso il Best Western Hotel Class di Lamezia Terme, è stato guidato dal magistrale racconto di Paolo Lauciani, sommelier e docente della Fondazione Italiana Sommelier, una delle voci più influenti della divulgazione enologica in Italia, e dall’autorevole testimonianza di Paolo Librandi, titolare dell’azienda di Cirò Marina assieme al fratello Raffaele Librandi e ai cugini Teresa e Francesco Librandi. Con la loro passione e competenza, hanno accompagnato i partecipanti in un viaggio attraverso sei annate iconiche del Gravello, dalla più recente 2022 fino alla storica 1990.

Attraverso ogni calice, il pubblico ha potuto percepire l’evoluzione del tempo, le sfumature di ogni stagione, l’incontro perfetto tra il Gaglioppo e il Cabernet Sauvignon, due varietà che nel Gravello trovano un equilibrio di rara eleganza.

Il Gravello ha visto la luce nel 1988 come espressione di un progetto enologico innovativo, nato dalla volontà di valorizzare il Gaglioppo attraverso l’incontro con il Cabernet Sauvignon. Un’intuizione che ha dato vita a un vino dal carattere unico, capace di coniugare la forza del territorio con una visione moderna, portando l’identità vitivinicola calabrese oltre i confini regionali e affermandosi tra le grandi espressioni enologiche italiane.

“Un viaggio lungo più di 30 anni. Questa verticale ha permesso di ripercorrere l’evoluzione del Gravello nel tempo e di riflettere sulle prospettive future della produzione vitivinicola del territorio. Il vino è un testimone del tempo, un interprete del paesaggio e della cultura che lo genera. Ritrovare in ogni annata lo spirito autentico del nostro lavoro è per noi la conferma che la strada intrapresa è quella giusta” ha dichiarato Paolo Librandi.

La serata si è conclusa con un dialogo intenso tra i partecipanti, un confronto tra professionisti e appassionati che hanno condiviso riflessioni, emozioni e visioni sulla viticoltura calabrese. Un evento che ha ribadito ancora una volta la forza di un vino che non è solo storia, ma soprattutto un messaggio di identità e appartenenza.

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