La Pitta ‘mpigliata del Forno Parmella a San Giorgio di Piano (Bo) per un pranzo calabrese solidale e gustoso.

Domenica 23 marzo, il dolce originario di San Giovanni in Fiore, rappresentativo del territorio calabrese dal Pollino a tutta la provincia catanzarese, sarà protagonista a San Giorgio di Piano (BO).
A San Giorgio di Piano, domenica 23 marzo, si terrà un pranzo organizzato dalla Wine and Food Academy per promuovere le eccellenze culinarie della Calabria, grazie a una collaborazione con il Circolo Rotary Gourmet Giulietta Masina. I cuochi Agostino Facciuolo, presidente dell’Accademia della Cucina Calabrese, e Mario Suriano saranno i protagonisti di questa trasferta bolognese.
La scelta della “Pitta ‘mpigliata” come dolce di fine pasto non è casuale, ma risponde all’intento promozionale dell’accademia di valorizzare le eccellenze del territorio silano, portando a Bologna prodotti alimentari di alta qualità. Questa scelta è stata condivisa dalla Wine and Food Academy, nata nel 2016 con l’obiettivo di promuovere i prodotti di tutto il territorio nazionale.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la Pitta ‘mpigliata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).
Questo dolce rappresenta una tipicità che accomuna gran parte del territorio regionale, dal Pollino alla provincia di Catanzaro, sebbene con alcune differenze. In alcuni paesi si prepara per Natale, in altri per Pasqua. Le varianti del nome includono Pitta con l’olio, Pitta con le passule (uva appassita) Pitta della Madonna nella sola città di Crotone, e Pitta nchiusa. Naturalmente ci sono anche differenze di ingredienti e di impasto. Nonostante queste varietà, la Pitta ‘mpigliata mantiene un forte carattere identitario che va mantenuto per queste parti del territorio, che anzi necessita di una sua ulteriore rivalutazione come tipicità regionale.

La versione che verrà gustata in questo pranzo domenicale è quella del Forno Parmella di San Giovanni in Fiore, un’attività nata negli anni Ottanta che utilizza materie prime di alta qualità e segue antichi metodi artigianali. Questo dolce è strettamente legato al territorio di San Giovanni in Fiore, richiamando alcuni aspetti della visione mistica del profeta Gioacchino. Viene preparato su un disco di pasta che contiene quattro roselline: una centrale grande circondata da tre più piccole, a rappresentare i quattro cerchi dell’abside dell’Abbazia Florense, simbolo dell’unione della Santissima Trinità secondo la concezione del frate.

Le prime attestazioni storiche di questa preparazione risalgono ai primi decenni del 1700, come testimoniato da un contratto matrimoniale del 1728, in cui si legge: “a far la bocca dolce ai commensali penserà la famiglia dello sposo, che a fine pasto dovrà offrire la Pitta ‘mpigliata, preparata anzitempo curando che la pitta sia di finezza giusta”. Le origini sono sicuramente molto anteriori, come si può dedurre dagli ingredienti utilizzati, di chiara provenienza contadina, legati alla stagionalità e facilmente reperibili e conservabili nel territorio montano. Per l’impasto si utilizzano farina, acqua, vino, olio di oliva, paisanella (estratto di vinacce), millefiori, chiodi di garofano e zucchero. Per il ripieno: noci, fichi secchi, un cucchiaio di cannella, uvetta (anticamente appesa ai graticci dall’ultima vendemmia), buccia secca e succo di arancia.
La Pasqua si avvicina ed è tempo di Pitta ‘Mpigliata. Lo staff del Forno Parmella vi aspetta: perché attendere il Natale? Se siete lontani da San Giovanni in Fiore, e vi trovate in prossimità di Bologna vi aspettiamo il 23 marzo a San Giorgio di Piano per gustare tutte le eccellenze del pranzo. Non mancate!
Nella foto di copertina la versione classica della Pitta ‘mpigliata di San Giovanni in Fiore

Nella foto di copertina la versione classica della Pitta ‘mpigliata di San Giovanni in Fiore