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Torna l’Italian Taste Summit: la strategia di Joanna Miro che ispira il cambiamento, come Elon Musk, nel settore vinicolo.

Italian-Taste-Summit

Da lunedì 3 a martedì 4 febbraio 2025

Nona edizione Italian Taste Summit  

presso Borgo Machetto Country Club & Golf – Desenzano del Garda.

Un evento esclusivo riservato agli operatori del settore, che avranno l’opportunità di incontrarsi, grazie alla formula “business speed dating”, dove ogni incontro tra produttori e buyer è pianificato nell’ottica delle nuove esigenze sui mercati internazionali e in base agli obiettivi commerciali da raggiungere. Ogni azienda vitivinicola italiana può trovare i mercati più interessanti per il proprio business, da quelli emergenti dell’America Latina come Messico e Brasile sino a quelli dalla crescita costante come Russia, passando per quelli classici come Usa e l’Europa, dall’Ovest all’Est, con molta attenzione riservata a questi ultimi.

Alcune aziende selezionate avranno, inoltre, l’opportunità unica di essere le protagonistedelle Masterclass riservate alla stampa italiana e internazionale, previste durante la giornata di lunedì 3 febbraio. 

Fondato e guidato da Joanna Miro, economista, marketer e broker, nonché titolare del marchio omonimo e CEO del gruppo Wine Global Aspect (WGA), l’Italian Taste Summit è diventato negli anni un riferimento imprescindibile per l’internazionalizzazione su misura del vino italiano. Un modello che punta al rafforzamento delle relazioni interpersonali, già adottato anche nei nuovi format derivati dall’Italian Taste Summit, come ITS International, ITS Edit (*) e incoming ITS. 

Joanna Miro, grazie alle sue costanti innovazioni è considerata la Elon Musk del vino e non a caso è figlia della sindrome di Asperger, esattamente come Musk, Steve Jobs, Einstein, Van Gogh, Darwin, Edison, Anthony Hopkins o Susanna Tamaro e molti altri. 

Secondo la sua visione il futuro del vino italiano dipende dalla capacità di differenziare le fonti di fatturato, tra le grandi aziende che dovrebbero sfruttare la nuova legge sui vini dealcolati, e quelle medio-piccole che dovrebbero concentrarsi sull’enoturismo e sulla vendita diretta, che offre margini di guadagno superiori rispetto alla vendita tramite intermediari. Secondo Miro, queste due strategie permetteranno anche di attrarre le nuove generazioni e raggiungere i target di fatturato. 

Mi ricordo come nel periodo del Covid siamo riusciti a organizzare due edizioni dell’Italian Taste Summit dal vivo: tutti i colleghi del nostro ambiente hanno esultato al miracolo ma, io ripetevo che sono solo le statistiche, la capacità di leggerle e applicare le strategie basate su esse (per approfondire quella edizione https://www.cucinaevini.it/il-vino-italiano-labito-giusto-per-vestire-la-tradizione/). Oggi so di avere la stessa sindrome di Elon Musk, ovvero anche io sono una Asperger,- prosegue Miro – diagnosi ricevuta quasi un anno fa che mi ha sconvolta, ma ha permesso di comprendere e ottimizzare molte cose. La mia iper- percezione e iper- elaborazione “fisiologica” e innata mi permette di cogliere dettagli e dinamiche più piccole, le interconnessioni invisibili ai più e di elaborarli in chiave nuova, innovativa e fuori dagli schemi tradizionali, prediligendo un approccio strategico e analitico.Mi deprimono molto quelle aziende che si rivolgono a me senza un minimo di visione aziendale e assenti dal desiderio di strutturare una strategia per i fatturati: girando il mondo come trottole non si fa uscire automaticamente il vino dalla cantina. Credo che il valore aggiunto del mio lavoro risieda proprio in questa visione operativa. È palese che anche in questo momento storico sto elaborando una virata che, accantona temporaneamente alcuni progetti già nati e si adegua alle nuove dinamiche di mercato”. 

La forza del format risiede nell’approccio altamente personalizzato, che si adatta alle specifiche esigenze di ogni produttore, che non solo promuove il vino italiano ma lo inserisce in contesti strategici e competitivi a livello globale. Questo modello ha permesso all’Italian Taste Summit di emergere come piattaforma privilegiata per il business e il networking tra produttori, buyer e media

ITS 2025 – PROGRAMMA IN BREVE

Lunedì 3 Febbraio

09:00 – 13:00 One-to-One export meeting

13:00 – 14:00 Pranzo

14:00 – 18:00 One-to-One export meeting

***

15:00 – 19:00 Masterclass e Vertical Tasting con stampa italiana, caporedattori esteri e buyer

***

19:30 – Party & Galà

Martedì 4 Febbraio

09:00 – 13:00 One-to-One export meeting

13:00 – 14:00 Pranzo

14:00 – 15:30 One-to-One export meeting

INFO E RIFERIMENTI

IL FORMAT ITALIAN TASTE SUMMIT – Ispirato dalle esigenze del mercato e forte dell’esperienza consolidata negli anni, Italian Taste Summit connette una selezione di aziende vitivinicole italiane con decine di buyers e operatori del settore provenienti da tutto il mondo, realmente interessati all’import delle produzioni italiane. Italian Taste Summit ha generato negli anni circa 4 mln di fatturato, oltre 220 trattative in sede e oltre 600 trattative di export dopo ciascuna edizione, posizionandosi tra i più importanti eventi di internazionalizzazione in Italia per importanza nel settore Wine&Beverage e unico format improntato all’export con ingresso riservato ai soli operatori del settore. La distintiva formula dei one-to-one meeting – declinata secondo l’innovativo approccio “human to human” – finalizzata a consolidare i rapporti e creare partnership durature tra stakeholder ha reso Italian Taste Summit il punto di riferimento per l’internazionalizzazione tailored made del vino italiano. 

JOANNA MIRO IDEATRICE E ANIMA DI ITALIAN TASTE SUMMIT

Italian Taste Summit è il punto di riferimento per l’internazionalizzazione tailored made del vino italiano ed è nato nel 2018 da un’idea di Joanna Miro. Economista, marketer, broker e titolare dell’omonimo brand e AD del gruppo Wine Global Aspect, da oltre 15 anni Joanna è dedita al mondo del vino e all’approfondimento costante della conoscenza specifica del mondo enogastronomico italiano. La passione e la curiosità dedicata alla scoperta di piccole realtà vitivinicole, di vitigni rari e autoctoni e di tecnologie di produzione rare ed antiche hanno fatto di Joanna l’Ambassador dei vini Made in Italy nel mondo, distinguendosi per la profonda conoscenza dei processi gestionali delle realtà vitivinicole e la competenza nel posizionamento del brand nei mercati esteri e collaborando con i brand italiani più importanti e prestigiosi. La sua percezione alternativa e un’acutezza straordinaria nel cogliere dettagli che spesso sfuggono alla maggior parte delle persone, tipiche della sindrome di Asperger, condizione che Joanna Miro gestisce con intelligenza e capacità, le permettono di sviluppare soluzioni alternative e fuori dagli schemi tradizionali, prediligendo il lavoro dietro le quinte.  La sua capacità di pensare in modo diverso le permette di apportare un valore aggiunto unico, che rende l’Italian Taste Summit un evento di successo riconosciuto a livello internazionale.

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