Il Consorzio di Tutela Vini Doc Cirò e Melissa celebra il successo di Vinitaly 2024: grande partecipazione, forte identità territoriale e alto interesse per i vini della Calabria
19 aprile 2024, Cirò Marina – Si chiudono i riflettori della 56esima edizione di Vinitaly e il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa traccia un bilancio assolutamente positivo. L’evento ha evidenziato una partecipazione eccezionale sia in termini di quantità che di qualità di pubblico, riflettendo l’alto interesse suscitato dai vini calabresi. All’interno del Padiglione 12 i produttori della regione hanno avuto
l’opportunità di esporre le ricchezze e le varietà del loro patrimonio enologico dando prova di grande unità e coesione nel comunicare in modo unanime l’alta qualità e identità dei vini del territorio. “Anche quest’anno – racconta Raffaele Librandi Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa – il palcoscenico di Verona ha offerto una vetrina prestigiosa per i nostri produttori confermandosi ancora una volta come una piazza dinamica e vivace. In questo contesto i vini calabresi hanno sicuramente catturato l’interesse di un pubblico variegato e qualificato al quale i produttori hanno potuto trasmettere le mille sfumature del nostro patrimonio enologico.”
La presenza attiva a Vinitaly da parte del Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa è parte di un impegno costante volto a posizionare i vini delle denominazioni sotto i riflettori del grande pubblico e degli operatori di settore, sia a livello nazionale che internazionale. Quest’anno in particolare il sentiment è stato di entusiasmo e curiosità anche grazie all’ormai imminente passaggio alla DOCG. Si sta per concludere infatti il percorso partito nel 2019 per la denominazione calabrese, che ha scelto di elevare la piramide qualitativa dei suoi vini: dall’attuale Rosso Doc Cirò Riserva nascerà una Docg che inizialmente conterà circa 100mila bottiglie ma che è destinata a crescere. “Come è stato ribadito durante la fiera veronese, si tratta di un momento cruciale per noi, una sorta di “dovere storico” che rendiamo alle generazioni precedenti che hanno sempre creduto e lavorato per innalzare il percepito di una denominazione che ha sempre rivestito un’importanza significativa sia a livello regionale che nazionale com’è quella dalla Doc Cirò. Quello che sta per compiersi è infatti un passaggio ricco di aspettative in quanto ci auspichiamo che si rifletterà in un potenziamento ulteriore sia della percezione sia della redditività dei nostri vini.” Con l’ormai prossima approvazione dell’Unione Europea, il Consorzio si appresta a quindi a concludere un percorso importante, consolidando il proprio ruolo di custode della tradizione vinicola calabrese e di ambasciatore delle sue denominazioni a livello globale.