COLTIVIAMO LA CULTURA Centinaia di visitatori al Castello di Tabiano per la Festa dell'agricoltura 002

Centinaia di visitatori al Castello di Tabiano e al mercato degli agricoltori

Centinaia di persone hanno partecipato alla seconda edizione di “Coltiviamo la cultura” la festa dell’agricoltura nelle dimore storiche che, nel Parmense, è stata ospitata al Castello di Tabiano, millenario maniero di proprietà della famiglia Corazza dal 1882, nel territorio comunale di Salsomaggiore Terme grazie alla collaborazione tra Anga-Confagricoltura e giovani di Adsi, Associazione dimore storiche italiane

Ad accogliere i turisti, davanti alla scalinata del castello, Giacomo Corazza Martini – 94 anni, che fu tra i fondatori dell’Anga – con il nipote Giacomo Cavazza de Altamer. Al loro fianco il presidente di Confagricoltura Parma Roberto Gelfi ed il direttore Eugenio Zedda. Presenti anche la senatrice Silvia Fregolent ed il sindaco di Salsomaggiore Terme Luca Musile Tanzi

Nel cortile del castello è stato allestito il mercato contadino con i prodotti dei soci di Anga e Confagricoltura Parma: caseificio Biavardi, agricola Schianchi, podere Maric, azienda agricola Masi, Le arnie di Emil, podere Casa Bassa e podere La Rugiada che hanno proposto parmigiano reggiano, farine, pasta bio, sott’oli, patate, zucche, lumache, zafferano, miele, miele bio e vino. 

“Siamo stati felici di ospitare nuovamente questo evento importante per Adsi e per Anga-Confagricoltura – ha dichiarato Giacomo Cavazza de Altamer -. Il castello fu acquistato dalla famiglia Corazza nel 1882 e divenne il perno di una grande azienda agricola con la produzione di parmigiano reggiano. Il castello e l’intero borgo medievale vivevano di agricoltura. Questo a testimoniare il forte legame che si è mantenuto nel tempo. Dal 2006 il borgo medievale è diventato relais de charme ed è presente anche un ristorante in cui si utilizzano i prodotti dell’aziende agricola, a sottolineare nuovamente questo connubio. Oggi quella tra agricoltura e turismo è un’unione vincente che aiuta a salvaguardare le dimore storiche italiane e a salvaguardare un’agricoltura di livello alto”. 

Il presidente di Confagricoltura Parma Roberto Gelfi ha sottolineato come le dimore storiche siano un patrimonio del nostro territorio: “Intorno ad esse – ha evidenziato – si sviluppò una rilevante attività agricola che consentì di modulare i luoghi rendendoli incantevoli. Le dimore hanno rappresentato e rappresentano tuttora un presidio sul territorio anche per il sostentamento delle popolazioni che hanno vissuto e vivono questi luoghi”. 

“Coltiviamo la cultura” ha permesso a Giacomo Corazza Martini di ricordare gli avvenimenti degli anni ’60: “Insieme ad imprenditori agricoli come Giandomenico Serra e ad altri che fecero carriera in Confagricoltura e in politica, fummo tra i fondatori dell’Anga. Eravamo un gruppo di giovani entusiasti. Avevamo il desiderio di cambiare il mondo agricolo creando un’organizzazione che non fosse più legata a certi poteri, più o meno occulti, ma libera di creare una nuova agricoltura nel contesto della nuova politica agricola europea”. 

La senatrice Silvia Fregolent si è soffermata sul valore di “unire la bellezza storica e culturale del nostro paese alla capacità di creare prodotti enogastronomici unici come quelli della Food valley. Un volano per un turismo lento, sostenibile e di qualità che fa rinascere l’economia di piccoli territori ed offre la possibilità ai produttori agricoli di essere conosciuti. Confagricoltura ha fatto bene a credere in eventi di questo genere che legano la cultura ed il buon cibo italiano”. 

Soddisfatto anche il sindaco di Salsomaggiore Terme Luca Musile Tanzi: “Abbiamo la fortuna di ospitare nel nostro territorio una delle dimore storiche più belle della provincia. Ci sono imprenditori che stanno gestendo in maniera egregia questo luogo, uno dei punti di riferimento del turismo nel nostro territorio”.

Infine Beatrice Fontaine, presidente dell’Associazione dimore storiche italiane dell’Emilia Romagna, ha dichiarato: “Le dimore storiche rappresentano un patrimonio turistico di rara bellezza e il perno di un’economia circolare che valorizza i borghi e i piccoli centri in cui si trovano. L’intento della Festa dell’Agricoltura, giunta alla seconda edizione, è stato quello di far conoscere sempre di più lo stretto legame tra il nostro mondo e quello agricolo, mostrando a cittadini e istituzioni la centralità di un binomio che è identificativo del nostro Paese”. 

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