Con l’autunno arriva sulle tavole il Falo’ Di Lungarotti che svela in anteprima come sarà l’annata 2023 

Torgiano, 19 ottobre 2023 – Anche se il caldo anomalo di ottobre ci ha regalato un susseguirsi di giornate estive, l’autunno è arrivato ed è tempo di scoprire come saranno i vini della vendemmia 2023. A Torgiano, c’è grande attesa per il 31 ottobre, giorno in cui Lungarotti, storica azienda che ha contribuito a rendere famosi i vini umbri nel mondo, verserà per la prima volta nel calice la nuova annata de il Falò, rosso giovane a base di uve Sangiovese e Merlot raccolte nel mese di settembre, che ogni autunno rivela in anteprima le peculiarità della vendemmia appena conclusa.

Nato a metà degli anni ’80, il Falò è un caposaldo dell’azienda Lungarotti che si distingue per la sua “spregiudicata” gioventù e freschezza. Color rosso porpora brillante con note violacee, al naso richiama la fragranza dell’uva appena raccolta e sentori di fragola e amarena; al gusto è fresco, vivace con un’acidità ben bilanciata e tannini passanti e gradevoli che lo rendono piacevolmente morbido. Ottimo con tutti i piatti di stagione laddove è richiesto un vino leggero e profumato; perfetto con caldarroste, cibi alla brace ma anche con pietanze a base di pesce, soprattutto se cotte nella salsa di pomodoro (come, ad esempio, la zuppa di pesce all’isolana): in questo caso, il vino va servito ad una temperatura di 14-16 gradi in un bicchiere a tulipano di media capacità. Il nome Falò è stato inventato da Maria Grazia Lungarotti, moglie di Giorgio, e si ispira ai fuochi propiziatori accesi nei campi in primavera con i sarmenti della potatura, al suono di canti gioiosi che infondevano allegria e speranza. Ma richiama anche il calore di un camino acceso che scalda l’atmosfera, proprio come un buon bicchiere di vino nelle sere d’autunno.

Simbolo dell’eccellenza enologica umbra, Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Una storia cominciata con Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna enologia italiana che nel dopoguerra ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, a Torgiano, in una cantina di successo. Una storia che ancora oggi continua grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia Lungarotti che hanno saputo innovare senza tradire il carattere inconfondibile di vini iconici come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC. Lungarotti conta in tutto 250 ettari di vigneti, dislocati tra la Tenuta di Torgiano (230 ha, certificata VIVA dal 2018) e quella di Montefalco (20 ha, certificata biologica dal 2014), dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità. Tra i pilastri dell’azienda, anche la valorizzazione dell’enoturismo di qualità e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino (MUVIT) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) di Torgiano. www.lungarotti.it.

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