Grande successo per la 5° Edizione di Cortaccia Rossa, la manifestazione dedicata alle varietà bordolesi
La degustazione comparativa alla cieca che si è tenuta presso la Cantina nella Roccia del centro di sperimentazione Laimburg in Alto Adige a inizio settembre vede il trionfo dei quattro vini altoatesini in stile bordolese in gara, a dimostrazione della grande vocazionalità del territorio di Cortaccia a questi nobili vitigni
Giunta ormai alla quinta edizione, Cortaccia Rossa rappresenta oggi una manifestazione autorevole e riconosciuta nel panorama nazionale nata dalla volontà di quattro storici produttori altoatesini – Peter Dipoli, Christof Tiefenbrunner, Hans Peter Widmann di Baron Widmann e Andreas Kofler, presidente della Cantina sociale Kurtatsch – di presentare i vini prodotti di Cortaccia dai classici vitigni bordolesi in degustazioni alla cieca davanti ad una giuria di esperti internazionali. Obiettivo? Mostrare la capacità del taglio bordolese di questo territorio di confrontarsi con le stesse tipologie provenienti dalle più rinomate zone vitivinicole del mondo. Siamo nel sud dell’Alto Adige, a Cortaccia, una piccola porzione di territorio dove le varietà Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc trovano le condizioni ideali per dare vita a vini estremamente identitari, caratterizzati da freschezza e frutta “alpina”. Mai come in questa quinta edizione si è reso evidente la potenzialità di questo terroir: la giuria di esperti, composta da giornalisti di settore, degustatori e Master of Wine provenienti da sette paesi diversi (Germania, Svizzera, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Canada, Italia), ha infatti assegnato i primi posti ai vini padroni di casa in ognuno dei 4 flight rispetto ad altri più blasonati vini in gara. Nel primo flight con 90,3 si classifica al primo posto “Iugum” Merlot – Cabernet Sauvignon Alto Adige Doc 2018 di Peter Dipoli, seguito da Château Clinet 2018 Pomerol AOC con 88,6; chiude Camarcanda 2018 Bolgheri Doc di Ca’ Marcanda con 87,7. La seconda batteria vede un ex aequo tra un produttore di Cortaccia, Baron Widmann con Auhof Cabernet – Merlot Alto Adige Doc 2018 e Collezione Privata Cabernet Sauvignon Toscana IGT 2018 di Isole e Olena (91,5), seguiti da Château Brane-Cantenac 2018 Margaux AOC Grand Cru Classé (90,2). Il terzo flight vede salire sul gradino più alto del podio il “Freienfeld” Cabernet Sauvignon Riserva Alto Adige Doc 2018 della Cantina Kurtatsch con 90,6; al secondo posto Opus One 2018 Napa Valley con 90,3 e in terza posizione San Leonardo 2018 Vigneti delle Dolomiti IGT con 87,1. Il quarto flight se lo aggiudica “Vigna Toren” Cabernet Sauvignon Riserva Alto Adige DOC 2018 di Tiefenbrunner con 91,9, seguito da Château Pichon Longueville Baron 2018 Pauillac Grand Cru Classè AOC con 91,6 e da Sassicaia 2018 Bolgheri Doc Sassicaia di Tenuta San Guido con 89,8.
“Siamo sicuramente molto orgogliosi dei risultati raggiunti dai nostri vini in questa quinta edizione – spiega Peter Dipoli – ma ciò che ancor più ci preme osservare è il messaggio che sta dietro a questa straordinaria classifica. I circa 50 ettari attuali di varietà bordolesi presenti in questo territorio dimostrano infatti a noi produttori ma soprattutto agli esperti del settore che i nostri vini meritano più attenzione e che hanno qualcosa di importante da raccontare sia per la grandissima qualità che ritroviamo nel bicchiere sia per lo straordinario rapporto qualità-prezzo soprattutto se comparati a vini di altri territori blasonati in cui si allevano Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot”. Un territorio sicuramente piccolo per superficie ma come risulta evidente dalla classifica con un potenziale incredibile. “Si tratta di varietà – spiega Andreas Kofler della Cantina Kurtatsch – che crescono nelle fasce più basse, fino a un limite di 350 metri sul livello del mare. Molti di questi vigneti sono in forte pendenza e sono generalmente rivolti verso est, sud e sud-est. Nel tempo abbiamo constatato che le viti di Merlot rispondono bene su terreni di argille rosse che si trovano a nord del paese, mentre i terreni sabbiosi con presenza di scheletro calcareo sono la base ideale per il Cabernet Sauvignon ed il Cabernet Franc”.
“Va precisato – spiega inoltre Peter Dipoli – che è stato soltanto negli ultimi quarant’anni, durante i quali si è compiuta la fondamentale svolta qualitativa della produzione vitivinicola altoatesina, che è emerso il vero potenziale qualitativo di questi nobili vitigni capaci.” Varietà, dunque, quelle bordolesi di questa porzione di territorio altoatesino di cui si sentirà molto parlare e per le quali si prevede un incremento nel prossimo futuro: “Tra Cortaccia e le località più a sud di Magré e Niclara – spiega Kofler – abbiamo un potenziale di quasi 100 ettari di vigneti adatti alla coltivazione di questi vitigni. Attualmente solo metà di questa superficie è effettivamente coltivata con varietà bordolesi ma grazie ai notevoli risultati ottenuti e alla disponibilità di superficie viticola, prevediamo che nei prossimi dieci anni assisteremo ad un incremento di tale superficie a favore di queste varietà”.