Lecci e Brocchi: una gemma nel cuore del Chianti

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Un cavallo pieno di energia che fuoriesce da una “crosta” che rappresenta un vecchio tronco d’albero è il logo che caratterizza l’azienda Lecci e Brocchi, con un chiaro riferimento agli alberi storicamente presenti in quest’area e ai brocchi, i monconi tagliati. Tuttavia, Giovanni Di Grillo, studente di enologia che ha sposato appieno i valori aziendali, spiega che i brocchi sono anche cavalli che non sono in grado di finire la corsa del palio di Siena: un chiaro riferimento al territorio di appartenenza.

L’azienda agricola Lecci e Brocchi è stata oggetto di un viaggio per conoscere più da vicino le varie sfaccettature del Sangiovese. L’azienda è situata a Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena, uno splendido territorio immerso in un paesaggio da favola, tra dolci colline su cui si estendono campi di frumento color oro, ricchi di cipressi e ulivi secolari. Paesaggi che rimangono impressi nella memoria e restituiscono continue emozioni quando affiorano sotto forma di ricordi.

Alla base del viaggio c’è stata la forte volontà di conoscere più da vicino i territori vitivinicoli e comprendere così in modo più approfondito le caratteristiche di un antico vitigno, il Sangiovese, la cui origine è lontana e misteriosa e si intreccia con la storia dell’umanità e delle sue migrazioni avvenute nel corso dei millenni. Il Sangiovese da tempo immemore si è adattato nel cuore della Toscana, e rappresenta anche il fiore all’occhiello della vitivinicola nazionale di altissima qualità.

I terreni del vigneto toscano sono molto articolati, e riconducibili a due distinte epoche geologiche: il Pliocene, risalente a oltre cinque milioni di anni fa, e il Pleistocene, epoca più recente, risalente a circa due milioni e mezzo di anni fa.

Il territorio si presenta quindi ricco di elementi che sono ideali per la coltivazione della vite. Si ritrovano infatti terreni composti perlopiù da calcare e da arenaria sedimentaria, che favorisce il drenaggio della terra regalando struttura al vino. La cospicua presenza di carbonati è poi responsabile della giusta acidità del vino, mentre l’argilla presente nel terreno contribuisce alla sua struttura e concentrazione. Il tufo, infine, lo arricchisce di minerali, grazie alla presenza di fosforo, potassio e altri elementi.

A questo tipo di differenziazione corrisponde poi una varietà di terreni: da una parte è riconoscibile il cosiddetto scheletro, terreno perlopiù roccioso, dall’altra la marna, di composizione variabile (ma perlopiù legata ad argilla e calcare), e infine il galestro o flysch, caratterizzato da strati alterni di marne.

L’azienda agricola Lecci e Brocchi nacque nel 1970 per volere di Vasco Lastrucci – detto “il Chiorba” (“testa grossa” in senese), che decise di comprare dal parroco di Villa a Sesta (frazione di Castelnuovo Berardenga), il podere adiacente al paese, denominato “Lecci e Brocchi”. Il nome si presta a diverse interpretazioni: il brocco è il tronco, il tozzo di legno che rimane quando viene tagliato un albero, ma è anche l’appellativo che si usa dare, a Siena, a un cavallo che non è capace di correre il Palio. Curiosamente, nella piazza di Villa a Sesta si trova la statua di un cavallo. I lecci, invece, sono piante spontanee che crescono in vigna. Vasco ritenne che quel terreno così rosso, sassoso e ricco di minerali poteva essere molto adatto alla coltura della vite e cominciò a piantare i primi piccoli appezzamenti. Di fatto, i primi risultati furono entusiasmanti e il vino ottenuto era ricco di profumi, per il naso e il palato. Di conseguenza, Vasco ampliò e aggiunse appezzamenti di vigneto.

Questo terroir particolare e raro appartiene oggi soltanto a due aziende in tutto il territorio del Chianti Classico – e una di queste è appunto Lecci e Brocchi.

L’azienda è costituita da circa 10 ettari, di cui 4 a vigneto, e si compone anche di oliveti e bosco. La particolare composizione del terreno rende anche l’olio extra-vergine di oliva da loro prodotto (mediante spremitura meccanica a freddo delle olive) a partire daicultivar Moraiolo, Coreggiolo e Frantoio ricco di quelle stesse caratteristiche fruttate e gustose del vino.

Fino al 2009, il Chianti Classico è stato venduto sfuso in cisterna ai nomi più illustri della produzione vinicola di questa grande DOCG.

Da quel momento in poi, si è chiusa un’epoca e se ne è aperta un’altra. Purtroppo di lì a poco Vasco si ammala gravemente e la figlia Sabrina, insieme al marito Giancarlo, sostenuta dalla madre e incoraggiata dal giovane figlio Giovanni (che studia Viticultura e Enologia), si pone a capo dell’azienda. Si decide di non vendere più il vino sfuso, ma di imbottigliarlo con il loro marchio e di curare con passione la vigna e la cantina (sono 25mila circa le bottiglie prodotte), producendo così Chianti Classico DOCG a partire dal 2012.

 

I certificati biologici dalla vendemmia 2019 riportano quattro differenti tipologie:

  • Chianti Classico DOCG annata
  • Chianti Classico DOCG Ragonaia (selezione)
  • Chianti Classico DOCG Riserva
  • Chianti Classico DOCG Gran Selezione” Celerarium”

 

Tutti i vini sono prodotti in località Villa a Sesta, Castelnuovo Berardenga, 420 m s.l.m. La vendemmia avviene a fine settembre-inizio ottobre, al completo raggiungimento della maturità delle uve di Sangiovese. La maggior parte del terreno è argilloso di medio impasto, mentre un altro vigneto è posto su un terreno ricco di galestro, un materiale ferroso, di colore rossiccio. Questi diversi elementi conferiscono struttura al Sangiovese di quest’azienda e donano caratteri di originalità.

Tra i vini che ho assaggiato mi ha colpito in particolare Sangiò: presentato all’ultimo Vinitaly, durante un evento riservato a stampa e operatori, con una nuova bottiglia e un’etichetta completamente rivisitata, ha riscosso grandi consensi e apprezzamenti.

Sangiò Rinascimento rappresenta una nuova visione aziendale di un vino dedicato a Giovanni (il nome San-, da Sangiovese, si fonde con -giò, Giovanni), sottolineata da una totale innovazione di immagine: la bottiglia borgognotta scura, che va a sostituire la precedente bordolese trasparente, una capsula in gommalacca bianca e una rivisitazione completa dell’etichetta. Il disegno racconta di un cavallo pieno di energia che fuoriesce da una “crosta” che rappresenta il vecchio tronco dell’albero stilizzato presente sulla etichetta iniziale.

 

Sangiò nasce da uve Sangiovese, raccolte al mattino presto. Il mosto svolge la fermentazione alcolica in acciaio a temperatura controllata per il 70% della massa, mentre il restante 30% fermenta in barrique nuove di media tostatura, dove viene svolta anche la fermentazione malo-lattica. Il Sangiovese si conferma un vitigno straordinario e con Sangiò mostra tutta la sua poliedricità, regalandoci un vino che sembra un rosso mascherato da bianco. Emoziona già nel bicchiere con la sua veste luminosa e giallo paglierina, con eleganti riflessi dorati. Il controllo delle temperature durante le fasi di lavorazione conferisce uno spettro olfattivo intenso, complesso e nel contempo fine. Le note floreali sono quelle del gelsomino, a cui seguono sentori di buccia d’arancia amara e lieve note mentolate. Il sorso, come preannunciato dal colore e dalle intense note olfattive, è corposo, sapido, pieno e avvolgente, e riconferma in bocca le note agrumate e di frutta a pasta gialla matura ma integra. Chiude lungo.

Abbinamenti: il Sangiò si abbina perfettamente con tutti i tipi di pesce, formaggi freschi e carni bianche.

 

IGT Toscana Spumante Metodo Charmat “Gemma”, composto da Malvasia bianca e Trebbiano toscano. La vendemmia è a fine agosto, quando le uve di Malvasia bianca e Trebbiano toscano sono a una maturazione ottimale per la produzione di spumante, con basse concentrazioni di zuccheri e con acidità importanti. Il mosto ottenuto dalla pigiatura soffice delle uve fermenta a 18/20°C. La presa di spuma avviene in autoclave secondo i principi di produzione del metodo Charmat.

Il vino si presenta con un colore giallo paglierino tenue, reso cristallino dal perlage fine e persistente; è aromaticamente fruttato con evidenti sentori di pera e frutta a polpa bianca, e all’olfatto risulta floreale, con sentori di fiori a petalo bianco. Il suo bouquet fine e delicato è ben supportato da una giusta sapidità e freschezza al palato, dove riemergono tutte le sensazioni floreali e fruttate percepite in precedenza.

Abbinamenti: le sue caratteristiche lo rendono ideale per esaltare aperitivi, antipasti e primi piatti, poco elaborati. La temperatura di servizio è a 8°C circa.

IGT “Il meticcio” Rosato Bio è un vino dal gusto immediato. Come specifica il nome, è prodotto utilizzando le tante varietà di uve autoctone presenti nei filari più vecchi, con esclusione dell’uva Sangiovese. Il mosto viene estratto mediante una pressatura soffice delle uve diraspate, dopo una criomacerazione di circa sei ore, senza macerazione tradizionale per evitare di estrarre il colore dalle bucce. È fermentato in vasche di acciaio inox a temperatura controllata per circa 20 giorni.  Sull’etichetta compare la testa di un cane festoso e brioso, proprio come il vino contenuto nella bottiglia. Inoltre parte del costo della bottiglia è devoluto ad associazioni che si occupano di cani abbandonati. Nel calice il vino si presenta con un colore ramato scarico e con riflessi luminosi. Le note floreali di pesco e rosa canina sono molto percepibili, mentre al palato il gusto risulta rotondo, perfettamente equilibrato parti morbide e minerali, che si accompagnano a note di macchia mediterranea.

Abbinamenti: Può essere usato come aperitivo o in abbinamento con primi e secondi piatti di pesce o di carni bianche.

Chianti Classico DOCG Gran Selezione “Celerarium” da uve Sangiovese è il risultato di un’attenta selezione dei migliori Sangiovese di tutti i vigneti. Il mosto è vinificato in acciaio inox a temperatura controllata, e fermenta, con conseguente macerazione delle bucce, per circa 40 giorni; successivamente svolge la fermentazione malo-lattica in vasche di cemento. In seguito il vino riposa per trentasei mesi in tonneaux di secondo passaggio. Si presenta nel bicchiere con un bellissimo colore rosso rubino intenso, tendente al granata, con un aroma fruttato con note di viola e frutta a bacche rosse ben bilanciate, con sentori di rovere e spezie dolci, tabacco e vaniglia. È armonico, intenso, con buona struttura, elegante e di grande piacevolezza complessiva con finale morbido con evidenti note tostate.

Abbinamenti: perfetto con piatti di carne rossa, nonché con formaggi saporiti o stagionati.

 

Chianti Classico DOCG “Ragonaia”. È un Sangiovese in purezza, prodotto dalle uve di un solo vigneto. La vinificazione avviene in tonneaux aperti in verticale con follature manuali e fermentazione alcolica con lieviti indigeni; la macerazione dura circa 25 giorni; successivamente il mosto svolge la fermentazione malo-lattica in vasche di cemento. Il vino matura in barriques di secondo passaggio per 12 mesi. Alla vista si presenta di un colore rosso rubino con note intense di frutta rossa e violetta, caratteristiche del Sangiovese. Al palato è pieno e persistente, e avvolge con i suoi tannini, che sono presenti ma mai eccessivi o invadenti. Minerale, vinoso e con una buona acidità, lascia un retrogusto fruttato di grande piacevolezza complessiva.

Abbinamenti: si abbina perfettamente con tutte le carni rosse e con formaggi freschi e semi stagionati.

Chianti Classico DOCG Riserva “il Chiorba”. È la bottiglia dedicata al “fondatore”. È ottenuto da uve Sangiovese, con piccole percentuali suddivise tra Canaiolo nero e Colorino. Vinifica in acciaio inox a temperatura controllata dove avviene la fermentazione alcolica con conseguente macerazione di circa 30 giorni; successivamente svolge la fermentazione malo-lattica in vasche di cemento. Riposa per 24 mesi in botte grande di rovere di Slavonia. Nel bicchiere si riversa voluttuoso, accarezzando le pareti del calice, e stupisce e incuriosisce con il suo colore rosso rubino intenso con unghia leggermente granata; il colore preannuncia grandi aspettative, che verranno puntualmente attese non appena sarà finito il processo di ossigenazione, dopo aver girato più volte il calice. Al naso si presentano note piene e fruttate di ciliegia sotto spirito, note speziate di tabacco e vaniglia. Al palato risulta un tannino ben espresso, morbido e maturo, ampio con un buon equilibrio tra tutti i componenti; chiude lungo.

Abbinamenti: perfetto con gli arrosti e formaggi anche molto stagionati.

 

Chianti Classico DOCG. È composto da uve Sangiovese, con piccole percentuali suddivise tra Canaiolo nero e Colorino. Il mosto viene vinificato in acciaio inox a temperatura controllata dove avviene la fermentazione alcolica con conseguente macerazione delle bucce di circa 25 giorni; successivamente svolge la fermentazione malo-lattica in vasche di cemento dove subisce un invecchiamento prima dell’imbottigliamento. Ha un colore rosso rubino intenso e luminoso; al naso si presenta complesso, con note floreali di mammola, con una prevalenza di frutti di bosco a bacca nera; al gusto si presenta morbido, equilibrato e di lunga persistenza.

Abbinamenti: si abbina perfettamente con tutte le carni rosse e con formaggi freschi e semistagionati.

 

La gamma dei prodotti, inoltre, si articola in:

  • Meticcio IGT Toscana Rosato (blend di vitigni autoctoni a bacca nera, tranne il Sangiovese)
  • Sangiò Rinascimento IGT Toscana Bianco (sangiovese vinificato in bianco)
  • Argento Vivo IGT Toscana Rosso (50% Sangiovese, 30% Malvasia nera, 10% Canaiolo nero, 10% Merlot)
  • Vin Santo del Chianti Classico DOC Occhio di Pernice “Insieme”
  • Passito IGT Toscana “Passi”
  • Grappa di Chianti Classico “Vittoria”

 

Info:

www.vinolecciebrocchi.it

info@vinolecciebrocchi.it

  1. +39 342 0943619

 

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