22 maggio: Giornata Mondiale della Biodiversità verso una nuova consapevolezza del consumatore
Bruno Garbini, Presidente di : “Il bio rigenerativo è il nuovo standard oltre il biologico. Per questo è sempre più importante la ricerca al fianco delle Università e la sinergia del territorio”
Sarà all’insegna di una nuova consapevolezza la Giornata Mondiale della Biodiversità 2021, che si celebrerà sabato 22 maggio. L’aumento di interesse che si sta registrando negli ultimi tempi verso l’ambiente e quindi del nostro habitat, sta facendo riscoprire anche l’importanza della salute del suolo e, di conseguenza sta facendo incrementare l’attenzione su ciò che arriva in tavola. È, infatti, il benessere del suolo al centro del benessere della persona e del pianeta. Da questo presupposto, che sta diventando sempre più una consapevolezza per il consumatore, che continua la ricerca di Arca Srl, società Benefit fondata da Bruno Garbini insieme a Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni e promotrice del Progetto ARCA, acronimo di Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente.
Il progetto conferma le iniziative principali nello scenario futuro dell’agroalimentare, a partire dalle sperimentazioni sul campo grazie ad agronomi e all’affiancamento del mondo universitario.
La ricerca, al fine di attuare un percorso coerente che parte dalla produzione e arriva all’imballaggio dei prodotti alimentari, sta continuando a coinvolgere le Università al fine di avere un confronto e un dialogo multidisciplinare sull’economia circolare.
Maggio, per accogliere al meglio anche la Giornata Mondiale della Biodiversità, è iniziato con due formative tavole rotonde che hanno coinvolto le Università delle Marche. Con il supporto dell’Università di Camerino (4 maggio) sono stati presentati i primi risultati di “Abriopack”, progetto di packaging agroalimentare biodegradabile per la conservazione di carni avicole antibiotic-free. Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento di circa 324.735 euro nell’ambito del PSR-Programma Sviluppo Rurale Marche 2014/2020, vede come Capofila la Società cooperativa agricola Carnj (gruppo Fileni) ed un partenariato composto da Università di Camerino, Novamont S.p.A. Società Benefit, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche (IZSUM), Società Agricola Sorriso Srl, Società Agricola Biologica Fileni Srl e proprio Arca Srl Benefit.
Abriopack racchiude in sé anche la filosofia del Progetto ARCA, la quale mira «alla costruzione di una filiera innovativa. Filiera che inizia in campo e arriva direttamente al mercato, all’interno della quale viene valorizzata la figura dell’agricoltore dal punto di vista economico e sociale per il suo ruolo di presidio e gestore del territorio – afferma Bruno Garbini, Presidente di Arca Benefit – Terra buona, cibo sano è il mantra del Progetto ARCA perché tutto dipende dal suolo che, se curato e rispettato, ha la capacità di preservare l’eco-sistema».
È proprio per preservare e rigenerare che, come affermato dal Presidente Garbini anche a conclusione della tavola rotonda prevista dall’evento organizzato dal Cluster Agrifood intitolato “Il biologico dal campo alla tavola: innovazione e ricerca nelle Marche” e svoltosi nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Univpm (5 maggio), «il bio rigenerativo è il nuovo standard oltre il biologico».
Portare avanti progetti di filiera significa anche aver bisogno della collaborazione del territorio, che in questo caso è rappresentato dalle Marche. «Al fine di poter mettere in atto azioni sempre più significative per l’ambiente e l’uomo, Arca Benefit è aperta a qualsiasi collaborazione, da parte di tutti, per arrivare all’utilizzatore finale, poiché è necessaria una vera sinergia di tutti gli attori, sia pubblici sia privati, del territorio regionale», osserva il Presidente Garbini.