Verruzzo e Vermentino Monteverro un brindisi alla primavera!
Un rosso e un bianco per dare il benvenuto alla stagione della rinascita
Da sempre la primavera è la stagione della rinascita, la natura si risveglia, le giornate sono più calde, la luce è diversa, inevitabilmente viene il buon umore. Mai come quest’anno si prova il bisogno di sentire tutto questo, di poter ammirare – si spera non solo dalla finestra – i caldi colori della primavera, sentirne i profumi, respirarne quell’attitude energetica, coglierne le sfumature.
Per onorare al meglio questa stagione, serve un brindisi all’altezza, vini giovani, esuberati, vitali. Monteverro, cantina della Maremma autentica, quasi al confine del Lazio propone due sue etichette veraci, figlie di un territorio ricco di storia e di tradizione enoica: un bianco e un rosso, l’autoctono Vermentino e il Verruzzo, un taglio classico – Cabernet Sauvignon, l’aromaticità del Cabernet Franc, la potenza del Syrah e la morbidezza del Merlot – che si rivela un rosso di carattere, pieno di aromi e di eleganza italiana.
Vini dalla fresca acidità e sapidità, leggeri, immediati e piacevoli nel frutto all’occasione.
Per l’aperitivo ma anche per accompagnare un caciucco o una zuppa di pesce, la scelta giusta è il Vermentino Monteverro. È un vino capace di conquistare il palato grazie ai vibranti toni agrumati e freschi, secco e leggermente sapido in chiusura, dalle note minerali e fruttate, tra cui pera e pesca bianca, insieme a un leggero sentore di lime. Il sapore della bella stagione, dei primi soli caldi, rivive in questo bianco, buono anche sa solo, al tramonto, ovunque vi troviate vi farà sognare una spiaggia, un soffio caldo sul viso, vi strapperà un sorriso, vi aprirà il cuore alla speranza e all’ottimismo.
Ma in una par condicio cromatica e gustativa, ecco che l’altra referenza ideale per omaggiare questa stagione che dà il benvenuto al risveglio della natura e cerca di esorcizzare il “generale Inverno”, è un rosso, il Verruzzo di Monteverro, elegante e potente nella sua esuberanza di vino giovane e vitale, ha un temperamento dinamico proprio come il piccolo cinghiale da cui prende il nome. Ricco di aromi e di eleganza italiana, dal color ciliegia intenso, con note esplosive di frutta fresca, ciliegia e cassis, sentori di sottobosco e menta piperita ne fanno l’abbinamento perfetto piatti di carne, pasta al ragù e secondi. Ma nulla vieta di sorseggiarlo da solo, a occhi chiusi, immergendosi nella natura selvatica della maremma autentica, piena di profumi e suggestioni ancestrali.
Se l’equinozio di primavera non ci aprirà ancora al mondo, potremo comunque viaggiare con il gusto e con la mente attraverso questi vini, citazione sincera della terra in cui prendono vita.