L’EFFETTO DELLA BREXIT SULLE ESPORTAZIONI DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE
Come le nuove relazioni commerciali tra Regno Unito e Continente saranno influenzate dal ritorno di pratiche doganali. La prima parte del 2021 vede anche dell’inserimento dell’Aceto Balsamico di Modena IGP tra le IG protette nell’accordo di libero scambio con la Corea del Sud
L’Aceto Balsamico di Modena IGP tiene la barra dritta, nonostante le difficoltà che il 2020 ha procurato su molti settori dell’economia italiana. L’eccellenza si conferma tale ed i consumatori di tutto il mondo hanno dimostrato in questi mesi di non voler comunque rinunciare alla qualità. Il che spiega, in parte, la contrazione contenuta che ha fatto registrare questo prezioso prodotto della Food Valley modenese nell’anno appena concluso. Tuttavia, dietro l’angolo c’è una nuova incognita da gestire: l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea a partire dall’1 gennaio 2021 e la conseguente rivoluzione che concerne le relazioni commerciali tra Regno Unito e Unione Europea.
“Nonostante la pandemia, i dati economici e produttivi del settore in mano al Consorzio sono da considerarsi incoraggianti – spiega il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Mariangela Grosoli – in questo anno così complicato infatti, abbiamo registrato un -5% a livello di produzione globale che ha riportato i valori a circa 90 milioni di litri. Numeri abbastanza confortanti, considerando gli effetti dell’emergenza sanitaria che ha colpito tutto il mondo ed in particolare quegli Stati Uniti che per l’Aceto Balsamico di Modena rappresentano uno dei mercati principali nonché l’importanza che per questo comparto rappresentano le esportazioni, ovvero oltre il 92% del fatturato. A soffrire maggiormente della condizione creatasi sono state le piccole aziende a livello familiare, che hanno sempre investito per il posizionamento del prodotto sul canale HoReCa, nelle enoteche e nelle botteghe di prelibatezze alimentari e che da questa pandemia hanno subito i danni maggiori, con le prolungate chiusure previste nei DPCM. Non solo in Italia, ma anche all’estero. Uno dei mercati più difficili da recuperare, anche una volta superata l’emergenza pandemia, è il Regno Unito che dall’1 gennaio 2021 è ufficialmente fuori dall’UE”.
Condizione che comporta la reintroduzione di farraginose pratiche burocratiche e, a cascata, un effetto selettivo verso quelle realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni che non sono in grado di reggere un iter di questo tipo particolarmente pesante. Sono molte, infatti, le procedure con cui i produttori dovranno misurarsi da ora in poi per poter esportare l’Aceto Balsamico – e molti altri prodotti dell’agroalimentare italiano ed europeo – Oltremanica. Con il cambio di normativa l’aggravio peserà non solo sui produttori ma altresì anche su coloro che vorranno importare prodotti in UK e il timore principale che si sta diffondendo è che a complicazioni burocratiche possa parimenti andare avanti una tendenza a ridurre la richiesta, il che rappresenterebbe un danno enorme ad un settore come quello dell’agroalimentare che in Inghilterra equivale al 26% del totale delle importazioni, con l’Aceto Balsamico di Modena che in tale contesto esporta circa il 5% della produzione.
Proprio per dare loro un sostegno concreto finalizzato al contenimento dei danni da Brexit, il Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena ha organizzato nei giorni scorsi un Webinar condotto dal Direttore Federico Desimoni, volto a preparare un terreno praticabile per i Soci del Consorzio stesso ed informarli sui molti nuovi aspetti che si troveranno ad affrontare, sia dal punto di vista delle pratiche doganali che sull’etichettatura.
“Stiamo affrontando un grande cambiamento che va verso una direzione che non ci saremmo mai aspettati – afferma Federico Desimoni Direttore del Consorzio – infatti, gli scambi commerciali con la Gran Bretagna torneranno ad essere regolati, non dalla normativa comunitaria, ma da quella internazionale sia con riferimento al diritto alimentare che a quello doganale e più genericamente commerciale. I primi cambiamenti, quelli di natura doganale, sono già entrati in vigore anche se fino a luglio il loro “enforcement” non dovrebbe essere particolarmente pressante, ma a partire da quella data gli operatori dovranno essere completamente aderenti alle disposizioni di diritto internazionale. Altra data importante è quella del 31 settembre 2022, ultimo giorno di applicazione del diritto alimentare europeo, ovvero di tutte quelle normative in materia di etichettatura e sicurezza alimentare. In questo caso, a partire dal mese di ottobre si applicherà anche alla Gran Bretagna il principio generale di diritto internazionale che prevede la necessità per chi esporta un prodotto di rispettare le norme in vigore nel Paese di commercializzazione dello stesso. Ci auguriamo che le disposizioni che la Gran Bretagna adotterà in sostituzione a quelle comunitarie attualmente in vigore (fino al 31.9.2022) anche a livello interno non presentino sostanziali o rilevanti differenze. In tutti i modi, il Consorzio continuerà ad accompagnare i produttori nel processo di informazione e adozione relativo a tutte le novità legislative e operative”.