Isera, svelati i vincitori de La Vigna Eccellente IL MIGLIOR VIGNETO È DI FRANCO GALVAGNI

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La 18a edizione del concorso nato per premiare il più bel vigneto di Marzemino, sia da un punto di vista etico che estetico, ha visto primeggiare un appezzamento di Brancolino, comune di Nogaredo. Secondo posto per Stefano Berti e terzo per Sandra Parisi. Il premio letterario intitolato a Francesco Graziola va invece alla giornalista e scrittrice di origine roveretana Isabella Bossi Fedrigotti.

 

Domenica pomeriggio, presso la Sala della Cooperazione di Isera, sono stati annunciati i vincitori della 18a edizione de La Vigna Eccellente, concorso nato nel 2001 con l’obiettivo di premiare la cura dei viticoltori in vigna e il loro lavoro quotidiano che contribuiscono così fortemente a caratterizzare il paesaggio vitato della Vallagarina.

Una cinquantina gli appezzamenti a concorso quest’anno, per circa 225 mila metri quadrati di vigneti, analizzati con attenzione, dall’inizio della fase vegetativa fino alla vendemmia, dalla giuria di esperti presieduta dal Professor Attilio Scienza, Docente di Viticoltura alla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, e composta da Marco Stefanini, Duilio Porro e Bruno Mattè, tecnici della Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Enzo Merz, giornalista e Gran Maestro della Confraternita della Vite e del Vino di Trento, Nereo Pederzolli, giornalista, Carlo Rossi che, nel 2001, ha tenuto a battesimo il concorso in qualità di Sindaco di Isera, Franco Nicolodi e Paolo Benvenuti, rispettivamente coordinatore regionale e direttore dell’Associazione Italiana Città del Vino.

A distinguersi, quest’anno, un vigneto di Franco Galvagni sito a Brancolino, Comune di Nogaredo, coltivato a guyot, sistema che, per il Marzemino, non è ancora molto diffuso. La giuria ha premiato gestione, regolarità, cura della spalliera, tra l’altro molto luminosa, ma anche equilibrio della fertilità. Il vigneto presentava inoltre strati fogliari non eccessivi, corretta cura fitosanitaria e regolarità nella produzione.

Secondo posto per Stefano Berti e il suo vigneto a Marano di Isera, caratterizzato da omogeneità dei grappoli e da una dimensione delle bacche piuttosto importante. Terzo posto per Sandra Parisi che a Brancolino coltiva un vigneto a pergola doppia che ha colpito la giuria per regolarità e penetrazione della luce al suo interno, oltre che per l’equilibrio produttivo.

In generale, come hanno commentato i tecnici della Fondazione Mach, in tutte le zone osservate si è rilevata una costanza di qualità della gestione, a riprova di quanto gli agricoltori della zona abbiano recepito le indicazioni emerse nel corso degli anni grazie al premio stesso.

La Sindaca Enrica Rigotti, che nel corso del suo intervento ha ricordato anche il premio ricevuto da La Vigna Eccellente al concorso Euregio Il turismo incontra l’agricoltura, ha sottolineato come la manifestazione quest’anno abbia voluto coinvolgere attivamente anche le scuole, attraverso una mostra di disegni dedicata alla manifestazione, nella consapevolezza che sia fondamentale trasferire ai più giovani le peculiarità del territorio che vivono e aiutarli a riscoprire il ritmo della terra, da rispettare per poter ottenere risultati di eccellenza.

Attilio Scienza, che ha definito il premio come una sorta di “eucarestia”, intesa nel suo senso più generale di “ringraziamento”, ha voluto ricordare come sia importante essere grati agli agricoltori, visto che è anche grazie al loro lavoro che Isera è conosciuta e, in tal senso, ha ribadito come l’introduzione di una docg per il Marzemino potrebbe essere un’occasione per dare futuro alla coltivazione di questo vitigno, valorizzando le zone più vocate per la sua produzione che incidono fortemente sul risultato finale.

 

Collegata a questo anche la scelta della giuria di conferire il premio letterario Francesco Graziola alla giornalista e scrittrice di origine roveretana Isabella Bossi Fedrigotti, nei cui libri si percepisce molto spesso un grande amore per la sua terra. “Sono davvero commossa di ricevere questo riconoscimento – ha commentato la scrittrice – anche perché è il primo premio che ricevo nella mia regione. Ritengo bellissima – ha proseguito – l’idea del concorso dedicato ai viticoltori poiché è un premio al paesaggio, alla cura, alla bellezza. La viticoltura è la religione dei miei padri, dei nostri padri e, come ha detto giustamente il Sindaco, vorremmo diventasse anche la religione dei nostri figli“.

 

Il pomeriggio è stato anche occasione per fare il punto sulla stagione viticola appena trascorsa che, come ha spiegato Bruno Mattè, da un punto di vista fitosanitario è stata abbastanza normale e senza criticità, sia considerando le malattie fungine che gli insetti, nonostante la forte piovosità primaverile che tra aprile e maggio ha visto cadere metà dei millimetri di pioggia che si registrano mediamente in un anno. Si è evidenziata, però, una marcata recrudescenza di Flavescenza dorata conseguente all’altissima presenza del vettore, la cicalina Scafoideus titanus, che desta preoccupazione ai tecnici della Fondazione Mach. Germogliamento e fertilità sono stati intorno alla media, anche se lievemente inferiori all’anno precedente, per cui la vendemmia ha subìto, nel caso specifico del Marzemino, solo una leggera riduzione in termini quantitativi.

 

Soddisfazione infine per il cartellone di eventi correlati al concorso, che ha visto la città di Isera animata da quattro giorni di iniziative, tra degustazioni, laboratori teatrali, cene a tema, ecc. Tra le apprezzate novità, la cena itinerante organizzata dai soci lagarini della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino che ha attratto a Palazzo de Probizer oltre un centinaio di appassionati.

“La Vigna Eccellente…ed è subito Isera” è stata organizzata dal Comune di Isera, Città del Vino, APT Rovereto e Vallagarina con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest.

Isera (TN), 14 ottobre 2019

Nell’immagine, Enrica Rigotti, Attilio Scienza e Franco Galvagni. 

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