PER POGGIO CAGNANO DEBUTTO A CORTINA TRA I BIG DEL VINO
A Vinovip, nella meravigliosa cornice delle Dolomiti, anche i vini biologici e d’alta quota della piccola realtà della Maremma Toscana
Milano, Giugno 2019 _ Un bel traguardo per l’Azienda che, dopo la fortunata esperienza fatta lo scorso anno a Vinovip al Forte, debutta ora a Cortina D’Ampezzo per l’appuntamento biennale di Civiltà del bere, che riunisce negli anni “dispari” i grandi nomi dell’enologia insieme a produttori emergenti come Poggio Cagnano.
Il 14 e 15 Luglio a Vinovip Cortina – summit enoico giunto ormai alla dodicesima edizione – saranno protagonisti i vini targati DOC Maremma Toscana dell’Azienda che sorge a Manciano a 500 metri sopra il livello del mare, circondata da ulivi e boschi di querce su un blocco compatto di pietra arenaria. Un luogo ricco di biodiversità che viene tutelato grazie all’impiego delle migliori pratiche agronomiche e ambientali. Qui si producono artigianalmente, con grande cura e un pizzico di sperimentazione in vigna e in cantina, vini eleganti che parlano del territorio.
A Vinovip Cortina Poggio Cagnano propone:
Nebula Gialla, Maremma Toscana Vermentino Doc 2018
Lanciato l’anno scorso con l’annata 2017, questo Vermentino in purezza fa centro con il suo bouquet di macchia mediterranea, agrumi e una brillante mineralità. Bocca distinta, fresca e di buona struttura.
Altaripa, Maremma Toscana Doc 2015
Raffinato Sangiovese di alta quota, fiore all’occhiello della Cantina che affina in tonneau di rovere francese per oltre 1 anno. Ampiezza, eleganza tannica e setosità ne sono il risultato.
Arenario, Maremma Toscana Doc 2015
Un Cabernet Sauvignon molto territoriale. Naso imponente e complesso: ribes nero, eucalipto, pepe, caffè. Vibrante grazie ad una trama tannica fine e stratificata, una bella acidità e un finale importante.
La collezione si completa con Selvoso, avvolgente blend di Ciliegiolo e Sangiovese, e
A Vinovip Cortina Poggio Cagnano propone:
Nebula Gialla, Maremma Toscana Vermentino Doc 2018
Lanciato l’anno scorso con l’annata 2017, questo Vermentino in purezza fa centro con il suo bouquet di macchia mediterranea, agrumi e una brillante mineralità. Bocca distinta, fresca e di buona struttura.
Altaripa, Maremma Toscana Doc 2015
Raffinato Sangiovese di alta quota, fiore all’occhiello della Cantina che affina in tonneau di rovere francese per oltre 1 anno. Ampiezza, eleganza tannica e setosità ne sono il risultato.
Arenario, Maremma Toscana Doc 2015
Un Cabernet Sauvignon molto territoriale. Naso imponente e complesso: ribes nero, eucalipto, pepe, caffè. Vibrante grazie ad una trama tannica fine e stratificata, una bella acidità e un finale importante.
La collezione si completa con Selvoso, avvolgente blend di Ciliegiolo e Sangiovese, e Nebula Rosa, delicato rosato da Sangiovese. Dal 2016, tutte le produzioni di vino sono sottoposte a certificazione biologica. La conversione al biologico è stata una diretta conseguenza delle favorevoli condizioni climatiche dovute soprattutto all’altitudine, che garantisce un vento costante secco e fresco. Le piccole dimensioni dell’azienda permettono di intervenire tempestivamente e puntualmente: una gestione agronomica sostenibile e di qualità seguita in prima persona da Alessandro Gobbetti, che assieme al padre Pietro ha trasformato un sogno in realtà iniziando a piantare le vigne su quello che era un podere abbandonato da 30 anni, ed in collaborazione con il giovane enologo Francesco Petacco.
www.poggiocagnano.it delicato rosato da Sangiovese. Dal 2016, tutte le produzioni di vino sono sottoposte a certificazione biologica. La conversione al biologico è stata una diretta conseguenza delle favorevoli condizioni climatiche dovute soprattutto all’altitudine, che garantisce un vento costante secco e fresco. Le piccole dimensioni dell’azienda permettono di intervenire tempestivamente e puntualmente: una gestione agronomica sostenibile e di qualità seguita in prima persona da Alessandro Gobbetti, che assieme al padre Pietro ha trasformato un sogno in realtà iniziando a piantare le vigne su quello che era un podere abbandonato da 30 anni, ed in collaborazione con il giovane enologo Francesco Petacco.